Mezzo
giro: un negroni dolciastro, una canna veloce, nessun cazzo di programma.
E’
l’ora giusta per uscire di casa. La candela sul comodino bruciacchia
l’abat-jour, puzzo d’arrosto e di-vino.
Inafferrabile
avanza il piacere maudit della malinconia.
Andiamo
a incominciare!
Quando
cala il sole
il
barman avvelenatore.
Il
giocatore di poker dagli occhi vitrei.
Il
buttafuori sfregiato, anamnesi della violenza.
Arianna,
la prostituta slava pura come una bestemmia.
Il
vecchio travestito con in mano la morte e due centesimi.
La
mendicante pettinata che impreca al vento spettinatore.
Primo
giro: whiskie liscio con un assaggio di verità.
Nel
cielo, luna dura e senza fronzoli.
Com’è
bello cucirsi addosso la tempra dell’avventuriero.
Si
aprano le danze! Vibrino i capezzoli!
Il
cocainomane che straparla in una pozza di deliquio e delirio.
Stefano
nervoso, uomo fragile che presto o tardi si farà saltare le cervella.
Vito
il poliziotto, corrotto ma sincero.
Mattia,
lo sciupafemmine triste perché finalmente hanno sciupato anche lui.
Secondo
giro: rhum invecchiato e pera, gocce di sperma sui calzoni.
Freddo
di nebbia nelle strade, caldo di fiati dentro ai bar.
La
solitudine fa giravolte ellittiche prima di congelarsi dentro.
Si
riparte.
Il
bevitore di alibi esistenziali.
Lo
scrittore di gialli, diabetico e gottoso.
Il
vecchio comico che non fa più ridere, ma si lascia deridere.
Tania,
l’entreneuse polacca senza un dito che vuole sposare un italiano ma non sa dove
infilare l’anello.
Terzo giro: Porto Tawny nel bicchiere bollente e un trip.Assoluta è la notte d’inverno. Potrei farci l’amore. Se dio esiste abita fra le cosce di una donna, dentro agli occhi di un disperato.
Vietato pensare, volare!
Guantino,
il picchiatore pentito, metempsicosi della mutazione.
Chicco,
il pattinatore tatuato che si cala i calzoni all’ingresso delle discoteche.
Cerca solo un po’di tenerezza.
Ciaco,
sadomasochista romantico che colleziona frustini di seta.
La
bellissima Rossana, donna di cera, che ama farsi insultare per diventare miele.
Maurizio
il pusher, onesto lavoratore, preciso come un bisturi, freddo come il
cristallo.
Quarto
giro: Vodka Red bull, mini maki, Domori.
Padre
nostro che sei nei cieli prega per noi peccatori che pecchiamo sapendo di
peccare.
Il
gioco delle metafore si spreca.
Anche
il poeta si spreca, sapendo di sprecare.
Un'altra
luce al neon, un altro buco nero.
Bobby.d.j,
anarchico e psicopatico, calumet della pace e un sasso in bocca.
Rico,
malandrino di mezza tacca che vorrebbe avere più tacche.
L’uomo
che non lasciavano mai entrare. L’escluso, senza causa, senza amore.
Susy,
l’attricetta in carriera dalla fica rossa e irritata.
Rosario
il tossico, occhio di pesce, labbro leporino.
Il
ragazzo di vita trovato senza vita sotto a un ponte.
La
cassiera del cinema porno con i capelli di plexiglass,
il
seno in silicone, le unghie al poliuretano.
Quinto
giro: telepatico Fellini mi suggerisce otto e mezzo bicchieri di cicuta, ma
preferisco una birra: del demonio, possibilmente.
Che
silenzio nelle piazze deserte! Datemi una cartuccia d’argento e solleverò il
mondo.
La
gioia di esistere si misura in momenti così rari
da
renderli ancora più rari.
Psychedelic
Furs e nervi stesi.
L’angelo
custode è ubriaco, meglio metterlo a nanna.
C’è
Caronte al mio fianco.
Il
giornalaio delle cinque e un quarto, faccia da filosofo, pedofilo per hobby.
La
ragazza scappata di casa che dorme nel bunker abbandonato vicino al corpo di un
soldato tedesco.
Il
profeta cieco all’angolo della strada, in bilico fra
il
vecchio e il vecchissimo testamento.
Il
cornetto alla crema per vomitare con dolcezza.
L’alba
per non morire.
La
disperazione in cima ai grattacieli.
Io,
dio in fondo ai pensieri,
grasso
di dolore, bulimico di morte.
Uno
straccio di sole pulisce la faccia sporca della notte.
Qualche
auto trascina sogni in un frastuono di nulla.
Lo
zingaro fisarmonicista esce dal metrò, vagheggiando una canzone.
Rapito,
scrivo il mio nome sul muro e lo chiudo in un cuore d'inchiostro.
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