giovedì 12 giugno 2008

L'aspra bellezza dell'inverno


Ghiaccio ferito
e aria fredda
nel vallone
stordito.
Le unghie dell'inverno
hanno strappato al cielo
l'emozione.
Un velo
di bianca sordità
e di scherno
ottempera il destino.
Festino della terra.
Un sole tramortito
sferra i suoi raggi
sul pantano scintillante.
Silenzio.
Silenzio devastante.
Solo il vento
ha diritto
di accantonare brividi
al fondo delle ossa
di provocare lividi
sulla cute che arrossa.
S'apre nel mondo
la gelida riscossa
la dolce distruzione
che spande sul reame
fame
aspra bellezza
eterna contrizione.

mercoledì 11 giugno 2008

I borghesi


Alcuni non han più capelli
ma si fingono arieti
terminators pelati
senza ciuffi, sgraziati.
Tant'altri ricordan cicogne
fogne di nervi e cavetti
alti magri stretti
orme di vermi difformi.
Sono i borghesi
ai loro fili appesi.
Coi loro stracci accesi
le loro donne smunte
rimasugli di step
unte mortadelline di germi.
Con quale dilemma
cadeau, stratagemma
si cuciono addosso lo stemma
dell'arida spocchia che scoppia?
Appaiono scemi
ma siedono ai remi
del grande battello ubriaco.
Poichè loro sono.
Immantinenti esistono
e non escono
dall'insistenza acuta
dell'avido secondo.
D'altronde è in questo mare
che sorgono le onde.
Del resto è in questo cesto
che atroce cresce il mondo.

lunedì 9 giugno 2008

Sorella morte


Abbiamo tutti sorella morte dentro
e ce ne stiamo avvinti nell'immenso
con gli occhi stralunati perduti nel mistero.

Teniamo tutti sorella morte dentro
e non capiamo che a palesarne il volto
l'arcana disgiunzione avremmo noi risolto.