martedì 7 ottobre 2008

Deserto


Il deserto è un gravido tappeto
pronto a divampare fiamme

Scarafaggi dorati
si levano in volo
sulle teste azzurre
dei beduini immobili

Tartarughe di seta
camminano in pantofole
lungo la snguigna riva
dei fiumi prosciugati

I deserti sono alcòva di niente
e scrigni dell'eterno tutto

Aironi fossili bianchissimi
scheggiano il vento bollente
ma non lasciano ombre
ricadere al suolo

Cantastorie nomadi
bucati dal sole
stanno proni
davanti alla maestà dei racconti

Nel deserto puoi incontrare l'anima
o perderti nel vuoto del suo miraggio estremo

Il caldo aspro fluttua nell'occhio
visibile al tocco tra le dune
popolate da pastori
che bevono cielo
come acqua di lago

Un fantasma solitario
avanza sulla pista abbandonata
con le labbra spaccate
e un fiore nero
tatuato sulla fronte

Dal deserto non si torna
soltanto ci si perde nel deserto
senza speranze
senza accortezza
ma con un dito di Dio
nella bocca inaridita