giovedì 12 giugno 2008

L'aspra bellezza dell'inverno


Ghiaccio ferito
e aria fredda
nel vallone
stordito.
Le unghie dell'inverno
hanno strappato al cielo
l'emozione.
Un velo
di bianca sordità
e di scherno
ottempera il destino.
Festino della terra.
Un sole tramortito
sferra i suoi raggi
sul pantano scintillante.
Silenzio.
Silenzio devastante.
Solo il vento
ha diritto
di accantonare brividi
al fondo delle ossa
di provocare lividi
sulla cute che arrossa.
S'apre nel mondo
la gelida riscossa
la dolce distruzione
che spande sul reame
fame
aspra bellezza
eterna contrizione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro amico,
fa veramente venire i brividi la tua poesia la leggerò con attenzione.
Anch'io sono innamorato di questa creatura bella e dannata.
Se non ci fosee la poesia avre smesso da parecchio di respirare.
un caro saluto
nicolavacca.splinder.com