Lei era di
marmo azzurro.
Piccole vene
scure tracciavan la sua pelle,
lenti fiumi
di promesse e desideri.
Traspariva.
Era d'una pietra immemore, cosparsa.
Il vento
friniva tra i suoi capelli d'oro,
la cifra dei suoi gesti era statuaria e
assente.
Fare l'amore
con lei fu dissetante, glabro.
Mi uni' al
creato,
mi rese
atollo e spina,
mi
trasformo' in solstizio.
Fece di me
il mio prima.
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