lunedì 14 aprile 2014

Il mare racconta



 
Stasera il mare racconta e le sue sono storie selvagge incastonate fra gli alti spruzzi che fumigano nel cielo al tramonto. Le onde veloci s'innalzano come dune d'acqua e divorano l'aria, trafitte dai raggi vermigli del sole. Sugli scogli le gialle risate di schiuma spalancano a ventaglio e deridono la presunta incolumità' della pietra, sferrano colpi mortali alle spiagge invadenti. Una luce dorata s'impone sui bassi fondali e lampeggiando colpisce le squame dei pesci volanti. Poseidone, splendente di bagliori, emerge dai flutti col suo tridente acuto, scuote la terra  inneggiando ai maremoti. Mezzo uomo e mezzo pesce, Tritone, suo figlio, come un delfino impazzito balza da una cresta all'altra, digrignando le pinne dal guizzo ferino. Si sveglia per il trambusto il farfugliante Leviatano "e fa ribollire come pentola il gorgo, fa del mare come un vaso di unguenti." L'enorme bestia chiama a se' il Kraken e l'orrida Ozena, dalle cui spire fruscianti schizzano relitti di navi, occhi di pirati e scheletri di balena. Ma e' Proteo l'inafferabile, ora squalo, ora vacca, a conquistare la scena con metamorfosi argute, forme di cani o di uccelli all'apice dei marosi, statue fuggenti sul crepuscolo insanguinato. Ammirate sirene decorano l'occidente coi loro canti ingannevoli, svegliano le ombre e la burrasca ulula il suo disappunto nella furia del vento a Libeccio. Muore la stella nostra in un barbaglio letale, la notte ricopre ogni cosa tranne i bianchi occhi del mare.

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