Questo porto silente.
Queste luci inesperte.
Le banchine deserte.
Acque nere, reviviscenze impure.
Il porto di notte, un'allegoria sgangherata,
fulminante entropia.
Navi come dormienti,
cormorani bui fusi nelle ali buie,
dal buio emergenti.
Mare immobile,
vento immobile,
anima immobile.
La luna giallina e opaca,
incapace di illuminare alcunché'.
Porto morto,
fiato corto.
Il faro che batte le tolde
monotono gira, rigira, si stira.
Fottuta solitudine ineguagliata,
indecente verità' dilapidata,
nessun seguace
e i pesci non son specie loquace.
Porto melmoso,
volto omertoso che giace
fra le cose
dimenticate e i rimorsi,
fra le voci tonanti dei marinai dispersi.
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