mercoledì 30 aprile 2014

Un grigio abdicare



La vena emerge sottopelle
come un fiume silenzioso cosparso di fiori neri
mentre tu mi guardi
e rivedi in me le tue timide paure.

Principessa infelice, adolescente in rotta.

Nei tuoi occhi perlati
un vasto lago di disperazione
quei tuoi occhi azzurri
acqua di pura fonte.
   
Mi chiedi la formula d' argento
che schiude il paradiso
la porta dell'oblio.

Sciolgo la malinconia di una generazione
nel sorso d'eroina
e ti regalo il bacio della morte.

Che subito coglie le tue labbra esangui
La tua infinita e fioca perdizione.

Le iridi scolorano
sono pietrisco, asfalto
un candore immacolato
impavesa il tuo cielo.

Tutto si ferma 
i fiumi prosciugano
il vento si tace
il mare e' calmo.

A noi
soltanto un'epica fu concessa
quella del rifiuto
d’un pallido abdicare
nel silenzio della Storia.

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