La vena
emerge sottopelle
come un
fiume silenzioso cosparso di fiori neri
mentre tu mi
guardi
e rivedi in
me le tue timide paure.
Principessa
infelice, adolescente in rotta.
Nei tuoi
occhi perlati
un vasto
lago di disperazione
quei tuoi
occhi azzurri
acqua di
pura fonte.
Mi chiedi la
formula d' argento
che schiude
il paradiso
la porta
dell'oblio.
Sciolgo la
malinconia di una generazione
nel sorso
d'eroina
e ti regalo
il bacio della morte.
Che subito
coglie le tue labbra esangui
La tua
infinita e fioca perdizione.
Le iridi
scolorano
sono
pietrisco, asfalto
un candore
immacolato
impavesa il
tuo cielo.
Tutto si
ferma
i fiumi
prosciugano
il vento si
tace
il mare e'
calmo.
A noi
soltanto
un'epica fu concessa
quella del
rifiuto
d’un pallido
abdicare
nel silenzio
della Storia.
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