martedì 13 maggio 2014

Natura morta


 
I tuoi languidi capelli
persi nel cuscino
macchia di corallo antico
rovo di profumi amico.
Il sonno profondo che ti spoglia
e trasforma in rivolta la veglia.
Le nostre battaglie e risse
fra le dirute scosse
che furon di passione.
L’anello che ti regalai
immobile fra i tuoi indumenti
sogno e religione
di una morta stagione.
Il mio sguardo che rapisce
corrode, intuisce
il corpo e le sue lune
per appropriarsene
svuotarlo mentre dorme.
Il mazzo delle chiavi sul tavolino
angolo estremo
di un mondo al confino
paradossale scherzo
per chi entra e chi esce
per chi ha toccato il fondo.
E la fine tra noi
caduta sulla stuoia
negli occhi di quel gatto
che placido s’annoia.

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