martedì 15 aprile 2008

Mi piace essere uomo

Penetro fessure
Agisco in interzone
Spalleggio capricci del destino
Svolto volte
E mi ritrovo avvolto
Dalle mie stesse interiezioni
Allucinazioni che spingono oltre
La coltre
Dei vetri appannati
Abbraccio angoli
Smusso spigoli
Portando al collasso
La velocità del mio passo
Cedo
Avanzo
Recedo
Affondo
Conquisto
Smisto
Le mie conquiste
Ma qualcosa duraturo resiste
Muro contro muro ribatto
Prendo a testate
Le ondate della logica
Scatto in avanti
Balzo all’indietro
Filosofeggio poetando
Schizzo sofismi
Che provocano aneurismi
Aulicamente mi sospendo
Svendo la trance
Circumnavigo l’ostacolo
Miracolo
Oracolo
Pinnacolo
Di anacoluti trascendenti
Proventi di un ignobile furto
Plagio che mi mette
Palesemente a disagio
Disegno
Le pieghe dell’evento
Contorto
Mi esalto
Scaltro
Palleggiatore di palliativi
Acuto
Assaggiatore di saggi
Sommelier di sangue umano
Scarroccio
Derivo
Ritrovo il soffio
Drizzo la vela
Mi riprendo
Attendo che il cozzo di uno scoglio
A pelo d’acqua mi risvegli
Scegli
Mi grida
Scegli
Distogli lo sguardo dall’omphalos
Vuotati le tasche
Elimina l’infatuazione
Fermati
Mi fermo
Stallo
Traballo
Non posso
Mi hanno invitato al gran ballo
Cenerentola bagnata
Si aspetta trafelata
Che nero condottiero
Il cigno della bestia
Si spinga fino a lei.
Sogno
Che sono un gatto che ha bisogno
Di farsi accarezzare
Lapidare di baci e sconcezze
Mi compro l’universo
Per poterlo azzannare
Mi piace essere uomo
E lasciarmi ferire
Mi piace essere vivo
e lasciarmi morire.

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